Il Trecento

Subito dopo la sua edificazione, soppressa la diocesi di Nocera, il Tempio passa alle dipendenze dell'arcivescovo di Salerno che inizia a concederlo in commenda.

 

Sulla consistenza del patrimonio iniziale della chiesa non è pervenuta alcuna notizia ma si ritiene che sia stato cospicuo fin dalla sua costituzione perché già nel 1306 lo stesso re Carlo II d'Angiò è investito di problemi riguardanti mancate esazioni e molestie nel godimento dei beni patite dal rettore Bartolomeo. Ed è indicativo il dettaglio delle disposizioni reali, impartite congiuntamente al milite Guglielmo de Coronato - vicario del feudatario - ed al giudice Giacomo de Riso, che denotano molto interesse verso la questione; ciò può giustificarsi o per il volume del patrimonio o perché il re vuole evitare interventi da parte degli Orsini o del Laterano, che potrebbero nuocere ai suoi rapporti con la Chiesa.

 

 Altro aspetto importante, da raccordare con i grandi eventi storici del momento, è la dipendenza della chiesa dal Capitolo Arcivescovile di Salerno, come si evince dalle stesse lettere, che l'aveva assegnata in commenda al predetto rettore can. Bartolomeo Di Capua da Cosenza, pur essendo già stata ripristinata la diocesi di Nocera almeno da due anni (si rammenta la presenza del vescovo Stefano a Mercato San Severino nel 1304); segno che la rinata diocesi nocerina non ha ancora raggiunto la piena autonomia, oppure che la sua restituzione è postuma alla costruzione del tempio angrese. Altra labile e scarna notizia sulla chiesa in questo secolo la si apprende dai riepiloghi per le esazioni delle decime dell'anno 1309.

  Il Quattrocento

Così come per il secolo precedente, l'archivio della Collegiata non conserva documenti originali di quel tempo ma solo alcune copie di atti notarili fra cui il più antico finora individuato, dopo la bolla d'erezione del Capitolo, risale al 1498.

 

Tuttavia, in quei decenni si registrano almeno due importantissimi avvenimenti! Domenico Caiazza appone la già citata lapide concernente la notizia dell'edificazione della chiesa nel 1433 e papa Sisto IV istituisce il Capitolo Collegiale nel 1475. Della lapide oggi non vi è più traccia; probabilmente fu rimossa in occasione di una delle ristrutturazioni all'immobile e successivamente è andata distrutta. Mentre per ciò che concerne la bolla pontificia di erezione a Collegiata l'archetipo è andato disperso, ma si conservano quattro copie manoscritte ed un sunto a stampa, risalenti al Seicento, che aprono un grosso squarcio di luce in quel periodo buio per la storia del tempio. I primi due esemplari si trovano ad Angri nei libri Campioni della Collegiata denominati Barba e De Via, dal nome degli abati estensori; le restanti copie ed il sunto a stampa sono conservati nell'Archivio Capitolare di San Giovanni in Laterano a Roma. ...continua

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